Londra. 21 Gennaio 2013.
Il vento gelido sferza i volti impavidi. La neve scende
leggera e silenziosa.
Il contingente è composto da 15 elementi provenienti da
tutta Italia. Donne. Decise. Agguerrite.
Missione: riuscire, in soli due giorni, a comprare più
roba possibile approfittando dei saldi.
Obiettivo da colpire (e svaligiare): Primark e
TopShop.
Tattica: ogni “soldato” porta con se dall’Italia una
valigia piena ma , n.b., solo di abiti vecchi, da buttare.
Scarpe indossate per la battaglia: BUCATE.
Le truppe sanno che sarà dura e proprio per questo studiano
il piano nei minimi dettagli. Ognuna ha il suo ruolo. Ognuna ha il suo compito
da eseguire alla perfezione. E così la mattina del primo giorno, dopo un’abbondante english
breakfast, in assetto da battaglia e nella formazione della tartaruga, il gruppo
varca la soglia di Primark e immediatamente si disperde. Ogni soldato diventa
quasi un’ombra. Una va alla ricerca di pantaloni, un’altra di costumi da bagno,
un’altra ancora di accessori vari, destreggiandosi tra la folla. Bisogna essere rapide e furtive, non far capire al nemico
che il tuo sguardo punta proprio su quell’ultima maglia. I camerini traboccano
di truppe nemiche, ma le nostre eroine hanno un piano B. Comprano di tutto per
poi provare in albergo. Se qualcosa non dovesse andar bene il giorno dopo si
potrà sempre cambiarla o farsi restituire il denaro. Il secondo giorno di campagna il negozio cambia ma la
tipologia d’attacco è la stessa, qualcuna riesce a comprare vestiti per i figli
per i prossimi dieci anni. Qualcuna si perde. Ma nessun uomo viene lasciato
indietro. Rapide organizzano una battuta di ricerca infallibile e ben presto il
gruppo è di nuovo insieme. A questo punto i vestiti vecchi e consunti portati
dall’Italia vengono gettati nel cassonetto (anzi, ci vanno da soli), stessa
fine per le scarpe bucate, il tutto sostituito dal nuovo guardaroba. Il momento
di tornare in aeroporto si avvicina. La guerra è vinta. Ma c’è un ultimo
ostacolo da superare: riuscire a far entrare tutto in valigia tentando di non
trasformare il bagaglio a mano in un container. Le più coraggiose, pur di non
pagare la penale sul bagaglio, si mettono addosso quanta più roba è possibile,
somigliando sempre più al fratello obeso dell’omino Michelin. Ma è fatta. Si torna a casa. E poco importa
se non hanno la minima idea di come sia fatta Buckingham Palace, se nessuna
abbia preso un thè o stretto la mano alla regina. L’unica cosa che conta è
essere tornate a casa con 10 paia di occhiali da sole, decine di magliette, e
tante ma tante paia di scarpe.
Ho deciso, mi arruolo, l’anno prossimo sarò in prima linea!
Simona Strano, Make up Artist e cronista di guerra.
Ciao, ho appena scoperto il tuo blog! lo trovo molto interessante e mi sono unita ai tuoi followers! se ti fa piacere fai un salto da me!
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